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Cannabis e Giornata mondiale epilessia: quale futuro per i pazienti?

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Il prossimo 12 febbraio sarà celebrata la Giornata mondiale dell’Epilessia, che solo in Italia colpisce circa 500mila persone, tra adulti e bambini.

Per i pazienti resistenti ai farmaci tradizionali nuove speranze di cura arrivano dalla Cannabis e dai suoi estratti, il CBD in particolare, in grado di contrastare le crisi nei bambini, con risultati importanti.

“Il cannabidiolo si sta dimostrando efficace in pazienti farmacoresistenti per alcune forme più gravi di epilessia, con una riduzione della frequenza delle crisi di quasi la metà. In futuro in Italia potrebbe diventare un'alternativa di cura per decine di migliaia di persone", afferma Marilena Vecchi, neuroepilettologa del Dipartimento della Salute della donna e del bambino dell'azienda ospedaliera di Padova, responsabile del Centro di riferimento nazionale Lice per la diagnosi e cura dell'epilessia infantile.

Sui pazienti affetti da epilessia circa il 30% ricorre a soluzioni alternative alla farmacologia classica. “Gli studi clinici randomizzati e controllati condotti negli Stati Uniti e in Europa hanno iniziato a mostrare l'azione antiepilettica del cannabidiolo, sostanza contenuta nella cannabis sativa e già autorizzata in Italia per gravi patologie. I risultati più recenti, pubblicati nel 2017 e 2018, hanno mostrato la sua efficacia nei pazienti con epilessie farmacoresistenti come la sindrome di Dravet e la sindrome di Lennox Gastaut, due forme di epilessia molto grave associata a disabilità, mostrando, oltre che un profilo di sicurezza buono, la riduzione della frequenza crisi del 35-40% nel periodo di trattamento rispetto al periodo basale".

 

 

La sindrome di Dravet

La sindrome di Dravet è una grave sindrome epilettica a insorgenza infantile e altamente resistente al trattamento tradizionale. Lo Studio che citiamo è stato condotto da Orrin Devinsky, direttore del New York University Langone Comprehensive Epilepsy Center.

Centoventi pazienti dai 2 ai 18 anni hanno ricevuto una soluzione orale di CBD ed un gruppo di controllo ha ricevuto una soluzione placebo.

I pazienti che hanno assunto il CBD hanno mostrato, in un mese, una riduzione delle crisi epilettiche di circa la metà, al contrario del gruppo placebo che ha mostrato un declino trascurabile. Nello specifico per via di effetti collaterali, quali vomito, febbre, diarrea, otto pazienti si sono ritirati dalla sperimentazione mentre in cinque le convulsioni si sono ridotte addirittura a zero.

 

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