CBD e acufene: il cannabidiolo può aiutare?

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CBD e acufene: secondo una ricerca, il cannabidiolo aiuta

Un recente studio su cannabis e acufene ha rilevato che il principio attivo viene utilizzato spesso da pazienti che soffrono di acufene, che dichiarano di trarne giovamento nell'attutire i sintomi del disturbo.

Il CBD è un cannabinoide della cannabis sativa, conosciuto e apprezzato dalla ricerca scientifica per la sua capacità di gestire ansia e stress, ma anche depressione, disturbi dell'umore, dolore e convulsioni. Si tratta di disturbi che hanno somiglianze e associazioni dirette con l'acufene, un disturbo difficile da gestire, i cui sintomi spesso sono riconducibili proprio alle sfere del dolore, dell'ansia e del sonno. 

Proprio questo dato ha spinto i ricercatori a fare intervistare 45 pazienti tra i 30 e i 60 anni. L'80 % dei pazienti intervistati, che già conosceva il principio attivo, ha dichiarato di aver trovato giovamento nella gestione dell'ansia e del dolore, nella qualità del sonno e in generale della sfera emotiva.

Il 96% degli intervistati ha dichiarato di essere disposto a utilizzare cannabis per l'acufene. Il CBD, a differenza di altri cannabinoidi come il THC, ha il vantaggio di non avere effetti psicotropi. Può quindi essere utilizzato con sicurezza, senza il rischio di spiacevoli effetti collaterali.

Se anche tu soffri di acufene e stai cercando un rimedio naturale, ti suggeriamo i nostri oli di CBD al 15% e al 24%. Sono sicuramente i più indicati per supportare il corpo in presenza di acufene. Il primo è un olio di CBD particolarmente ricco di terpeni calmanti, lo definiamo il nostro ansiolitico naturale perchè di fatto è stato progettato proprio per ridurre ansia e stress. Il secondo è un elisir contro il dolore, viene apprezzato da chi soffre di diversi tipi di dolore cronico ed è realmente lenitivo e antinfiammatorio, pur non essendo un farmaco.

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CBD e acufene: cosa dice la scienza

Già nel 2007, un’equipe del Dipartimento di Farmacologia e Tossicologia della School of Medical Sciences dell’Università di Otago (in Australia) aveva avuto i primi indizi di un possibile rapporto tra acufene e recettori cannabinoidi.

Lo studio, svolto su modello animale, ha dimostrato che i neuroni dei ratti possiedono i recettori CB1 dei cannabinoidi. I ricercatori hanno osservato che, nel caso di acufene, il numero di neuroni principali nel nucleo cocleare ventrale (sito all’interno dell’orecchio) che esprime i recettori CB1 è diminuito significativamente, mentre il numero di neuroni principali CB -positivi nel nucleo cocleare dorsale non è cambiato significativamente.

Questi risultati hanno suggerito che i recettori CB1 nel nucleo cocleare potessero essere importanti per la funzione uditiva e che una diminuzione dei recettori CB1 nel nucleo cocleare ventrale potesse essere correlata allo sviluppo dell'acufene.

I ricercatori si sono spinti oltre, e anni dopo - nel 2015 - hanno pubblicato un altro studio sull'acufene, partendo dall’ipotesi che suggeriva di considerare l’acufene come una forma di epilessia sensoriale, derivante dall’iperattività neuronale nelle regioni uditive del cervello, come il nucleo cocleare e il follicolo inferiore. Inoltre, anche se attualmente non esiste un trattamento farmacologico efficace per l'acufene, i farmaci antiepilettici sono utilizzati in alcuni casi come potenziale opzione di trattamento.

Ci sono sempre più prove che suggeriscono che i farmaci cannabinoidi, cioè gli agonisti dei recettori dei cannabinoidi, possono anche avere effetti antiepilettici, almeno in alcuni casi e in alcune parti del cervello.

È stato riportato che i recettori CB1 dei cannabinoidi e il cannabinoide endogeno, il 2-arachidonilglicerolo (2-AG), sono espressi nel nucleo cocleare e che sono coinvolti nella regolazione della plasticità. I ricercatori hanno così presentato una questione complessa: se gli agonisti dei recettori dei cannabinoidi siano probabilmente pro o antiepilettici nel nucleo cocleare e quindi se i cannabinoidi e la Cannabis stessa possano migliorare o peggiorare l'acufene. 

Mesi dopo, nel corso di successive indagini su cannabinoidi e acufene, i ricercatori hanno ottenuto un risultato contrastante su un altro modello animale. Dopo aver somministrato cannabinoidi ad alcuni ratti affetti da acufene, hanno osservato come i cannabinoidi incentivassero, invece, lo sviluppo dell'acufene, specialmente quando era presente un danno all'udito preesistente.

Secondo la ricerca, il CBD viene assunto da alcuni pazienti con acufene per placare quello stato d’ansia e stress continuo derivanti da questo fastidio costante e ripetuto nel tempo. 

Il punto di vista della scienza sul rapporto tra acufene e cannabis può aprire nuovi spunti  sul meccanismo di interazione sui cannabinoidi.

Che cos'è l'acufene?

Per acufene si intende un disturbo uditivo caratterizzato dalla percezione di rumori fastidiosi, ripetuti o continui come fischi, pulsazioni, battiti o ronzii. L’orecchio avverte questi rumori in modo talmente intenso, da compromettere in modo significativo la qualità della vita.

Cause dell'acufene

Le cause dell'acufene sono innumerevoli e possono essere ricondotte a una vastità di danni neurologici (come quelli provocati dalla sclerosi multipla), infezioni, stress, presenza di corpi estranei, accumuli di cerume, esposizioni a suoni dal volume troppo elevato. Per dare l’idea del numero enorme di condizioni che potrebbero essere alla base di un acufene, basti citare che è stato osservato in alcune persone dopo la sospensione dell’assunzione di benzodiazepine (come nel caso della fine di un trattamento specifico).

Nella stragrande maggioranza dei casi, l’acufene è un fenomeno difficile da valutare secondo una scala oggettiva.

Di solito, invece, la gravità viene valutata clinicamente, tramite la descrizione dell’impatto delle interferenze con la vita quotidiana. Una volta individuata una delle - tantissime - cause di fondo, l’acufene può essere trattato tramite una terapia specifica. Tuttavia, a oggi non ci sono ancora farmaci efficaci al 100% e “risolutori” di questa patologia.

Tra le sostanze che, di recente, sono state sperimentate per intervenire nei casi di acufene, c’è come abbiamo visto, il cannabidiolo (CBD).

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Tre motivi per usare il CBD per l'acufene

  • è un prodotto naturale

  • è una sostanza sicura e ben tollerata

  • agisce contemporaneamente sul dolore e sugli stati d'ansia associati all'acufene

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