CBD e dolori: il tuo antidolorifico naturale

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Il CBD è un antinfiammatorio naturale e sicuro

Perchè parliamo di olio CBD antidolorifico?

Il cannabidiolo o CBD è un antinfiammatorio naturale che agisce indirettamente sui recettori del sistema endocannabinoide, un sistema deputato a mantenere l’omeostasi del corpo. Il CBD si occupa di riequilibrare questo sistema quando uno stimolo, come il dolore, genera uno squilibrio. In particolare, interagisce con i recettori CB2, che si trovano soprattutto nelle cellule del sistema immunitario, nei nervi periferici e in alcune aree del sistema nervoso centrale, favorendo la modulazione della risposta infiammatoria.

Inoltre, il CBD va a modulare il sistema GABAergico, il principale sistema inibitorio del cervello, contribuendo a ridurre la percezione del dolore. Può interagire anche con i recettori TRPV1, noti come recettori vanilloidi, che sono coinvolti nella percezione del dolore e nella regolazione della temperatura corporea. L'attivazione di questi recettori da parte del CBD può favorire la desensibilizzazione delle vie del dolore, riducendo la sensazione dolorosa in modo naturale.

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Il CBD, un antinfiammatorio naturale per calmare il dolore.

Gocce di CBD per dolori: che cosa dice la scienza?

Il CBD, che è un composto non tossico e non psicotropo, è stato oggetto di numerosi studi che hanno mostrato la sua utilità nella gestione di diverse forme di dolore, prevalentemente refrattarie al trattamento con oppioidi.  

CBD e dolore infiammatorio

Il CBD è risultato utile per supportare il corpo in caso di dolore infiammatorio. Infatti in molte condizioni infiammatorie, come l’artrite, il CBD agisce da antinfiammatorio naturale e ne previene l’aggravamento. In uno studio condotto dall’Università Insubria di Varese è stato evidenziato che l’olio di cannabis può aiutare a inibire la produzione di citochine, che sono proprio molecole infiammatorie. Il cannabidiolo agisce inoltre su alcuni processi chimici dell'anandamide, un endocannabinoide legato alla percezione del dolore. Il CBD viene usato spesso quando alla base del problema c'è un'infiammazione. Per esempio è risultato efficace per la vulvodinia e per i dolori cervicali.

CBD e dolore cronico

La maggior parte degli studi su CBD e dolore cronico hanno indicato una riduzione del dolore dal 43 al 66%, un risultato piuttosto promettente soprattutto per una condizione così fastidiosa e complessa. Uno studio pubblicato sul Journal of Pain su cannabis e dolore cronico  si è concentrato sul dimostrare la sicurezza del CBD, che è a tutti gli effetti una molecola sicura e naturale.

In un interessante sondaggio condotto nel 2021 su 878 persone che soffrivano di fibromialgia, una sindrome caratterizzata da dolore cronico diffuso, il CBD è risultato un'alternativa naturale efficace per il 72% delle partecipanti, che lo ha utilizzato al posto dei farmaci tradizionali per il dolore cronico, ovvero FANS, oppioidi e benzodiazepine. Chi ha partecipato al sondaggio ha riferito una migliore gestione del dolore e del sonno e una riduzione o un'interruzione completa dei farmaci.

CBD e dolore neuropatico

Alcuni studi hanno dimostrato l’efficacia del cannabidiolo sul dolore neuropatico. In particolare si è rivelato promettente nei confronti del dolore neuropatico periferico provocato dai chemioterapici e nella regolazione dei recettori dell’adenosina, coinvolti nella trasmissione e la cronicizzazione del dolore.

Gli effetti indiretti del CBD non si limitano al dolore cronico neuropatico e infiammatorio, ma sono stati osservati anche in molte altre condizioni cliniche, come la sclerosi multipla, l’epilessia, l’insonnia, la schizofrenia e molte altre patologie resistenti alla terapia farmacologica. Secondo una revisione scientifica su CBD e dolore, il cannabidiolo è un efficace antidolorifico in grado di migliorare complessivamente non solo la condizione dolorosa ma anche il sonno e la qualità della vita.

La particolarità del CBD, in effetti, è che la sua azione non si limita a una modulazione della risposta infiammatoria. Questo cannabinoide può interagire con i recettori della serotonina, un neurotrasmettitore coinvolto nella regolazione dell'umore e dell’ansia. Questa interazione permette al CBD di esercitare un effetto ansiolitico e rilassante, che può essere particolarmente caro a chi soffre di dolore cronico.

CBD per alleviare il dolore

In questo video ti presentiamo la nostra linea Premium, pensata per chi cerca degli antidolorifici naturali che possano essere d’aiuto in caso di dolore acuto, dolore cronico, dolori mestruali, emicrania e altri disturbi dolorosi.

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  • un supporto in caso dolori moderati
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  • aiuta nella gestione dei dolori articolari
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  • un supporto per il dolore infiammatorio prolungato
  • un aiuto efficace in caso di dolore intenso
  • favorisce la gestione del dolore cronico
  • aiuta in caso di fibromialgia e neuropatie
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CBD per dolori articolari: uno studio sull'artrite

Secondo uno studio sull'efficacia del cannabidiolo per il dolore articolare, l'olio di CBD o olio di canapa con CBD può aiutare a ridurre i dolori articolari fino al 44%.

Lo studio ha utilizzato un questionario anonimo per valutare l’efficacia del cannabidiolo su diversi tipi di artrite: osteoartrite, artrite reumatoide e artrite autoimmune  Il test è stato effettuato su un campione di 428 volontari.

L’ 83% delle persone che hanno utilizzato CBD ha riferito miglioramento generale sul dolore, il 66% ha associato al cannabidiolo anche un miglioramento della funzione fisica e della qualità del sonno. Rispetto ai diversi tipi di artrite, il beneficio maggiore è stato riferito dai partecipanti con problematiche di osteoartrite. Lo stesso studio ha messo in luce come l’uso del CBD aiuti a ridurre l'utilizzo di farmaci antinfiammatori. 259 dei partecipanti ha riferito una diminuzione o addirittura cessazione dell’utilizzo di farmaci come antinfiammatori, paracetamolo e oppioidi.

Un' altra ricerca su CBD e artrite reumatoide evidenzia un'attività antiartritica da parte del cannabidiolo, che potrebbe migliorare l’artrite prendendo di mira i fibroblasti sinoviali in condizioni infiammatorie.

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Gocce-CBD-per-dolori

L'olio di canapa è un antinfiammatorio?

L'olio di canapa è conosciuto per avere proprietà antinfiammatorie. Questo è dovuto in gran parte alla sua composizione ricca di acidi grassi essenziali essenziali, tra cui l'acido alfa-linolenico (omega-3) e l'acido linoleico (omega-6), che svolgono un ruolo cruciale nel ridurre l'infiammazione sistemica.

A differenza di molte fonti alimentari che contengono eccessi di omega-6 , l'olio di canapa ha un rapporto equilibrato tra omega-3 e omega-6, solitamente 3:1. Questo equilibrio è fondamentale per mantenere una risposta infiammatoria sana. Inoltre, gli omega-3 e gli omega-6 sono precursori delle prostaglandine, sostanze simili agli ormoni che modulano il processo infiammatorio. Gli omega-3 in particolare stimolano la produzione di prostaglandine antinfiammatorie, mentre gli omega-6 contribuiscono alla rigenerazione cellulare senza scatenare l'infiammazione.

Oltre a omega-3 e omega-6 l'olio di canapa contiene anche una serie di antiossidanti naturali, tra cui la vitamina E. Gli antiossidanti aiutano combattere lo stress ossidativo, che è una delle cause principali dell'infiammazione cronica nel corpo.

Nonostante abbia proprietà antinfiammatorie, l'olio di canapa non è un antidolorifico, ma è un ottimo olio vettore che supporta egregiamente l'azione antinfiammatoria e antidolorifica del cannabidiolo.

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CBD e terapia del dolore

Abbiamo intervistato il dottor Calvanese, esperto di terapia del dolore, sull’applicazione della Cannabis Sativa L. e del CBD in ambito oncologico. Durante l'intervista, Calvanese ci ha raccontato che esistono numerose ricerche al riguardo. In particolare degli studi condotti dai dottori Massimo Nabissi e Marco Falasca all’interno di un percorso iniziato all’Università di Shanghai e proseguito in Italia. 

Si tratta di studi che illustrano le novità terapeutiche per alcune tipologie di cancro, in cui è prevista anche la somministrazione di cannabis sativa e di CBD. I ricercatori hanno scoperto che sia il carcinoma del pancreas che il glioblastoma multiforme, due forme molto aggressive di tumore, esprimono una proteina denominata CBR55. 

Il cannabidiolo ha la capacità di intervenire proprio su questa proteina, bloccandola e mandandola in morte cellulare programmata. Calvanese sostiene che per un paziente oncologico, affrontare un piano terapeutico a base di cannabis può essere vantaggioso e portare diversi benefici. In particolare il CBD aiuta a ridurre sensibilmente il dolore e a stimolare l’appetito, che spesso scompare dopo i cicli di chemioterapia e l’abbattimento morale. 

CBD e Cannabis terapeutica

Date le sue proprietà benefiche, il cannabidiolo è presente anche nelle preparazioni di cannabis terapeutica, ovvero la cannabis a uso medicinale, che può essere assunta solo dietro prescrizione medica per patologie specifiche. Quando si parla di cannabis terapeutica si fa riferimento alla “Cannabis FM-2”, che contiene una percentuale di THC tra il 5% e l'8% e di CBD tra il 7,5% e il 12%, ed è prodotta in Italia seguendo le normative europee sui medicinali. Il processo produttivo è rigorosamente controllato e avviene presso un'officina farmaceutica autorizzata, gestita dall'Istituto militare di Firenze e sotto la supervisione dell'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). La distribuzione della cannabis terapeutica è regolata dall'Organismo statale per la cannabis, che opera all'interno del Ministero della Salute. Inoltre, da diversi anni, alcune farmacie italiane producono preparazioni galeniche con concentrazioni di THC che possono arrivare fino al 19%

Che cos'è il dolore?

Il dolore è una sensazione che si prova per via di specifiche fibre nervose che trasportano gli impulsi dolorosi dalla periferia al cervello, il quale a sua volta integra e modifica l’informazione dolorosa. Questo sistema è noto come via ascendente del dolore. C’è anche una via discendente del dolore, che invia segnali dal cervello alla periferia portando il messaggio di spegnimento del dolore. Diversi neurotrasmettitori come il glutammato o il GABA intervengono in questi meccanismi. 

Il dolore può essere di diversi tipi:

  • Acuto: il dolore acuto è improvviso e ha una durata breve relazionata alla sua causa, come un intervento chirurgico, un trauma o un'infiammazione localizzata.

  • Cronico: il dolore cronico è caratterizzato dalla presenza di un dolore persistente che dura oltre i sei mesi, spesso anche in assenza di una causa evidente. A differenza del dolore acuto, che è una risposta naturale del corpo a una lesione o a un'infiammazione e che tende a scomparire quando il problema è risolto, il dolore cronico persiste anche dopo che la causa scatenante è scomparsa. Alla sensazione dolorosa si accompagnano spesso altri sintomi, come stanchezza cronica, rigidità muscolare e disturbi del sonno, con un conseguente impatto significativo sulla qualità della vita.

  • Neuropatico: una tipologia di dolore cronico particolarmente difficile da trattare. Il dolore neuropatico è causato da danni ai nervi e può manifestarsi sotto forma di formicolio, bruciore o dolore lancinante.

Come alleviare il dolore in modo naturale

  • Massaggio terapeutico

I massaggi possono migliorare la circolazione sanguigna, ridurre la tensione muscolare e stimolare il rilascio di endorfine, sostanze chimiche naturali che agiscono come analgesici.


  • Tecniche di rilassamento

Tecniche di rilassamento come la meditazione, la respirazione profonda e lo yoga possono aiutare a ridurre lo stress e migliorare la gestione del dolore.


  • Applicazione di calore o ghiaccio

Impacchi caldi o freddi possono offrire sollievo a seconda del tipo di dolore. Il calore può aiutare a rilassare i muscoli, mentre il freddo può ridurre l'infiammazione e intorpidire l'area.


  • Alimentazione antinfiammatoria

Una dieta ricca di alimenti anti-infiammatori, come frutta, verdura, pesce ricco di omega-3 e spezie come curcuma e zenzero, può contribuire a ridurre l'infiammazione e il dolore.


  • Acupressione e agopuntura

Queste pratiche tradizionali possono aiutare a stimolare punti specifici del corpo, promuovendo il flusso energetico e riducendo la percezione del dolore.


  • Integratori naturali

Alcuni integratori come l'olio di pesce, la bromelina e la glucosamina possono essere utili per il sollievo dei dolori articolari e muscolari.


  • Oli essenziali

Oli essenziali come lavanda, menta piperita e rosmarino possono essere utilizzati per massaggi o aromaterapia, contribuendo a ridurre il dolore e il disagio.


  • Fisioterapia

La fisioterapia può essere un modo efficace per trattare il dolore, con professionisti che utilizzano esercizi mirati e terapie manuali per migliorare la funzionalità fisica.


  • Esercizio fisico regolare

La pratica costante di attività fisica può migliorare la flessibilità e ridurre la rigidità muscolare, contribuendo al sollievo dal dolore cronico.


  • Assunzione adeguata di acqua

Mantenere il corpo ben idratato è fondamentale per la salute generale e può influire positivamente sulla gestione del dolore.

tabella alimenti per ridurre le infiammazioni
tabella alimenti per ridurre le infiammazioni

Cosa mangiare per ridurre l’infiammazione?

Ecco una tabella con una serie di alimenti utili da inserire nella tua alimentazione per ridurre le infiammazioni.

Se la trovi utile puoi scaricarla qui

Leggi uno degli articoli del nostro blog

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Uno studio su cannabis e sintomi della vulvodinia suggerisce che il CBD possa ridurre significativamente il dolore e migliorare la qualità della vita nelle donne con vulvodinia ed essere utile in generale per il dolore pelvico e altre patologie tipicamente femminile come l'endometriosi.

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Hai ancora dubbi?

Ecco le risposte alle domande più frequenti dei nostri clienti

Una revisione di oltre 130 lavori pubblicati in letteratura riporta che anche per elevati dosaggi di CBD/CBG (fino a 1500mg/die) non ci sono significativi effetti collaterali.
In particolare non è stata dimostrata alcuna alterazione dei principali parametri fisiologici.

In campo umano i minimi effetti collaterali riscontrati in alcuni studi sono stati principalmente diarrea, stanchezza e variazioni dell’appetito.

No, utilizzare CBD o CBG ha il grosso vantaggio di non creare assuefazione e quindi dipendenza.

Ad oggi in letteratura non sono stati dimostrati problemi di abuso o dipendenza fisica sia in campo animale che umano relativi all'assunzione di CBD o CBG.

No, il CBD, a differenza del THC, non ha attività psicotropa; al contrario numerosi sono gli studi che evidenziano come possa aiutare a contrastare o a ridurre gli effetti negativi del THC. La ricerca suggerisce che più che definire il Cannabidiolo sostanza non psicotropa bisognerebbe definirla non inebriante, perché sembrerebbe essere privo di quelle caratteristiche che potrebbero trasformarlo in una sostanza in grado di dare fenomeni di abuso o dipendenza.