CBG (Cannabigerolo)
Olio di CBG e Cristalli di CBG puri al 99%: la nostra linea di estratti di cannabigerolo rispetta tutti gli standard di qualità dei prodotti Enecta. Piante di Cannabis Sativa L. coltivate in maniera organica senza utilizzo di pesticidi o altri agenti chimici, in maniera totalmente naturale e un processo produttivo che segue gli standard più elevati.
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Sommario
Qual è la differenza tra CBD e CBG?
La principale differenza tra CBD e CBG è nella struttura molecolare diversa. Interagiscono entrambi con i recettori CB1 e CB2 del sistema endocannabinoide ma utilizzano meccanismi differenti. Hanno entrambi proprietà antinfiammatorie ma il CBG sembra distinguersi per le proprietà antibatteriche e neuroprotettive.
Che cos'è il CBG?
Il Cannabigerolo, noto anche come CBG, è un fitocannabinoide, che a differenza del THC, non provoca alcun effetto psicoattivo.
Il CBG è stato scoperto per la prima volta nel 1964 dallo scienziato Y.Gaoni, ed è composto di acido cannabigerolico (CBGA), uno dei primi cannabinoidi che si formano nella pianta di cannabis.
È spesso chiamato il padre di tutti i cannabinoidi e non a caso: come un padre premuroso il CBG si “piega” alle esigenze della natura dando vita agli altri componenti della Cannabis come CBD e THC.
Come agisce il CBG sul nostro corpo?
Il CBG, così come il CBD, agisce interagendo con i recettori cannabinoidi presenti nel nostro corpo. I recettori sono identificati in due tipologie, CB1 e CB2. L'insieme di questi recettori di chiama sistema endocannabinoide, ed è deputato al mantenimento dell'equilibrio di diverse funzionali vitali del nostro organismo.
Il cannabigerolo (CBG) non agisce quindi con un'obiettivo specifico su una particolare patologia, ma di una sostanza "regolatrice" che supporta il nostro sistema endocannabinoide nella regolazione dell'omeostasi, ovvero l'equilibrio funzionale.
In sostanza, nel momento in cui si attua uno squilibrio o uno scompenso nel sistema endocannabinoide, la modulazione provveduta dal cannabigerolo (CBG) - che agisce, ad esempio, sul sistema immunitario o indirettamente su un processo infiammatorio - tende a ripristinare l'equilibrio originario.
Il cannabigerolo (CBG) può supportare il ripristino dovuto ad una alterazione del sistema endocannabinoide umano provocata da patologie o traumi, quindi anche da agenti esterni.
In particolare, è stato dimostrato come il CBG aumenti la produzione di anandamide, il principale cannabinoide endogeno presente nel nostro corpo. L'anandamide aiuta a regolare il sonno, l'appetito e la memoria, agendo direttamente sui recettori CB1 e CB2.
Gli effetti del CBG: ecco le principali proprietà benefiche del cannabigerolo
Ansia e stress
Il CBG inibisce il neurotrasmettitore l’acido gamma-amminobutirrico (GABA), riuscendo nell’intento di diminuire lo stato d'ansia oltre ad una riduzione della tensione muscolare che può essere associata svariate ragioni/patologie. Si tratta di un'azione simile a quella svolta dal Cannabidiolo, scoperta nel 2009 dai ricercatori dell’Institute of Medical Sciences dell’Università di Aberdeen, in Gran Bretagna, e pubblicata nel gennaio 2010 sulle pagine del British Journal of Pharmacology.
Glaucoma
Abbiamo parlato in passato delle potenzialità terapeutiche del CBD in questo tipo di patologia, allo stesso modo il CBG contribuisce a ridurre la pressione intraoculare aumentando il drenaggio dell'occhio.
Questa proprietà del CBG è stata individuata già da tempo da quella che può essere ritenuta una pioniera della ricerca scientifica in questo specifico campo, Brenda K. Colasanti dell’Università della West Virginia. Il primo studio, infatti, a mettere il relazione l’uso del cannabigerolo per il trattamento del glaucoma risale al 1984, ma è nel 1990, con una ricerca pubblicata sul Journal of Ocular Pharmacology and Therapeutics che il potenziale del CBG viene effettivamente portato alla luce.
Infiammazioni intestinali e morbo di Chron
Il CBG possiede forti proprietà anti-infiammatorie ed analgesiche benefiche per le patologie infiammatore intestinali come il morbo di Crohn, condizioni per cui è noto anche il contributo del CBD, ma che nel caso del CBG hanno destato particolare attenzione dopo uno studio pubblicato da un’equipe del dipartimento di farmacologia dell’Università di Napoli “Federico II” sull’autorevole rivista Biochemical Pharmacology nel 2013.
Depressione
La Scienza sostiene come il CBG abbia proprietà antidepressive ed analgesiche con effetti potenzialmente anche antidolorifici. Nel 2010, una ricerca pubblicata su Pharmacology Biochemistry Behavior da parte di un gruppo di ricerca della University of Mississippi ha voluto dare luce sui potenziali effetti antidepressivi di vari cannabinoidi - anche quelli meno noti come il CBG - evidenziandone le promettenti possibilità di applicazione in questo particolare ambito terapeutico.
Nausea
Studi preclinici hanno messo in evidenza come il CBG possa interagire con la sensazione di nausea. I ricercatori del dipartimento di Psicologia dell’Università di Guelph, in Canada, hanno voluto individuare quali fossero gli effetti del CBG su alcuni modelli animali e, in particolare, l’interazione di questo cannabinoide in associazione con il CBD. I risultati sono stati pubblicati nel 2011 sulle pagine della rivista Psychopharmacology.
Tumori e cellule cancerogene
Alcuni studi hanno evidenziato come il CBG potrebbe inibire la crescita delle cellule cancerogene tuttavia ancora molto c’è da fare e studiare per dare risposte quanto più precise sul Tema. Evidenze, in questo senso, provengono da uno studio pubblicato su Carcinogenesis nel dicembre 2014 da una nutrita equipe di ricercatori dell’Università di Napoli “Federico II”.
Lo studio prendeva in considerazione la carcinogenesi nella regione del colon e ha scoperto alcuni promettenti proprietà del cannabigerolo. Tuttavia, siamo ben lontani da considerare il cannabigerolo e, in generale, i cannabinoidi come “la cura” contro i tumori. Ne abbiamo parlato in maniera approfondita qua.
Neuroprotezione
Il CBG è un promettente agente terapeutico nei disturbi associati al sistema nervoso centrale come l'epilessia, la malattia di Huntington. I primi a mettere in luce questa proprietà sono stati i ricercatori del Departamento de Bioquímica y Biología Molecular dell’Instituto Universitario de Investigación en Neuroquímica, di Madrid. Nel loro studio, pubblicato nel 2015 su Neurotherapeutics, i ricercatori hanno concluso che il cannabigerolo (e anche altri cannabinoidi) potrebbero giocare un ruolo fondamentale nel ritardare l’avanzamento di malattie neurodegenerative, con particolare riferimento alla Corea di Huntington.
Proprietà antifungine e antimicrobiche
Come la stragrande maggioranza dei principali cannabinoidi, il CBG presenta proprietà antifungine e antimicrobiche, descritte per la prima volta nel 1982 sulle pagine del Journal of Pharmaceutical Sciences.
Psoriasi
Il CBG aiuta a contrastare questo tipo di patologie, un argomento che abbiamo già affrontato vista l’efficacia che in tal senso mostra anche il CBD, leggi la nostra testimonianza. Il CBG - e in generale i cannabinoidi - esercitano una funzione antinfiammatoria anche a livello topico. Sul Journal of Dermatological Science, i ricercatori della Nottingham University avevano già descritto questo potenziale già nel 2007.
Disfunzioni vescicali
Il CBG risulterebbe essere il cannabinoide più efficace per il trattamento delle disfunzioni della vescica, come evidenziato nel 2015 sulle pagine di Natural Product Communications da un’equipe di ricerca italiana.
Come assumere l'olio di CBG
La modalità orale più efficace di assunzione del CBG è quella che prevede di applicare le gocce di olio sotto la lingua.
In questo modo si permette il passaggio del cannabigerolo direttamente nel sangue, attraverso i capillari presenti nella bocca e sotto alla lingua, una zona fortemente vascolarizzata.
Il cannabigerolo non si "disperde" durante la digestione ed esercita così le sue funzioni in un tempo minimo, quasi immediatamente.
Ricordati che è meglio non mangiare, bere o fumare per i cinque minuti precedenti e i cinque minuti successivi all’assunzione.
Dosaggio dell'olio di CBG: come regolarsi?
Considerando che un olio di CBG da 500 mg contiene 1,5 mg di CBG per ogni goccia, consigliamo di iniziare con un massimo di 3 gocce al giorno e aumentare gradualmente se necessario, solo dopo aver monitorato gli effetti del CBG sul proprio corpo.
Proprio come per il CBD, il quantitativo di CBG da assumere è molto soggettivo, dipende dalle singole esigenze e necessità ma come sempre less is more, soprattutto all'inizio.
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