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Mattoni di canapa: il futuro della bioedilizia

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Di recente abbiamo pubblicato un articolo dedicato alla canapa nella bioedilizia sulla rivista Mondo Agricolo, approfondendo uno dei materiali più innovativi degli ultimi anni: i mattoni di canapa, realizzati a partire dal canapulo e dalla calce.

L’argomento ci è sembrato così interessante, e così rappresentativo della versatilità della canapa, che abbiamo deciso di riprenderlo qui sul nostro blog per raccontarvi meglio come funziona questo materiale, che sta attirando sempre più attenzione e che cosa lo rende una delle soluzioni più promettenti per l’edilizia sostenibile.

Mattoni di canapa: che cosa sono?

I mattoni di canapa sono elementi da costruzione realizzati combinando canapulo, la parte legnosa interna dello stelo della canapa industriale, con calce e acqua. Questa miscela, una volta compattata e lasciata indurire, dà origine a un materiale leggero, traspirante e con un’elevata capacità isolante.

I mattoni di canapa offrono diversi vantaggi:

  • assorbono CO₂ durante tutto il loro ciclo di vita
  • regolano naturalmente l'umidità interna, evitando condense e muffe
  • stabilizzano la temperatura grazie alla loro massa termica
  • favoriscono un ambiente salubre grazie alla traspirabilità della calce
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  • non sono medicinali;
  • sono ottenuti da varietà di canapa iscritte nel Registro Comune Europeo e nel rispetto degli altri requisiti previsti dalla l. 242/2016;
  • sono stati regolarmente notificati nel Portale Europeo dei Prodotti Cosmetici (CPNP).

Quali sono i vantaggi dei mattoni di canapa?

I mattoni di canapa offrono una combinazione di benefici difficilmente riscontrabile in altri materiali naturali o industriali. La loro forza sta nel fatto che non risolvono un problema, ma più problemi contemporaneamente: isolamento, salubrità degli ambienti, sostenibilità, comfort abitativo, durata nel tempo.

Ecco i vantaggi principali:

  • Comfort termico naturale e costante (estate e inverno): la miscela di canapulo e calce crea un materiale con una massa termica elevata e una porosità naturale che rallenta il passaggio del calore. D’estate gli ambienti rimangono freschi più a lungo, d’inverno la temperatura resta più stabile e serve meno energia per riscaldare e rinfrescare

  • Traspirabilità e gestione dell’umidità: i mattoni di canapa assorbono e rilasciano vapore acqueo in modo continuo. Questo porta a meno umidità, a una drastica riduzione delle muffe e in generale ad ambienti più salubri, soprattutto per chi ha problemi respiratori o allergie

  • Materiale carbon negative: pochissimi materiali da costruzione hanno questa qualità. La canapa assorbe CO₂ mentre cresce, la calce ne assorbe altra mentre indurisce. Il bilancio finale è negativo

  • Isolamento acustico naturale: la struttura porosa del canapulo assorbe e disperde il suono. Il risultato sono ambienti più silenziosi, meno risonanti e più confortevoli, soprattutto in contesti urbani o in edifici molto frequentati

  • Resistenza nel tempo: contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, il biomattone non si rovina col tempo, anzi migliora. Non marcisce e non teme insetti, la calce lo mineralizza e lo indurisce progressivamente
  • Facilità di utilizzo e posa: i biomattoni sono leggeri, si tagliano facilmente, si adattano bene a forme complesse e richiedono meno energia in tutte le fasi del cantiere.

Che cos'è il canapulo?

Il canapulo è la parte legnosa interna dello stelo della canapa industriale. Quando si osserva la pianta dall’esterno, si vedono le fibre lunghe e più pregiate, quelle utilizzate per tessuti, biocompositi e materiali tecnici. All’interno di questo involucro fibroso, si trova un cuore più chiaro, leggero e poroso: è proprio il canapulo.

Per lungo tempo è stato considerato un sottoprodotto della lavorazione della canapa. Oggi, invece, rappresenta una delle risorse più interessanti dell’intera pianta, soprattutto per la bioedilizia.

Il canapulo ha alcune caratteristiche naturali che lo rendono unico:

  • è leggero, quindi facile da trasportare e da lavorare
  • è poroso, e questa struttura è perfetta per trattenere e rilasciare lentamente l’umidità
  • è isolante, sia dal punto di vista termico che acustico
  • è traspirante, quindi non crea ambienti sigillati o soggetti a condensa

Quando viene miscelato con la calce, queste qualità si amplificano: il composto ottenuto, infatti, diventa stabile, resistente e naturalmente antibatterico, grazie all’ambiente alcalino creato dal legante.

Come si ottiene il canapulo?

Il processo per ottenere il canapulo è interamente naturale e meccanico e si articola in tre passaggi principali.

  • Raccolta e macerazione in campo (retting): dopo il taglio, gli steli vengono lasciati direttamente sul terreno per alcuni giorni o settimane. In questo periodo, grazie a umidità, microbi e sole, avviene una macerazione naturale: la pectina, ovvero la colla vegetale che tiene unite fibre e parte legnosa, inizia a degradarsi. È un passaggio fondamentale, perché permette di separare più facilmente la fibra esterna dal cuore legnoso.

  • Stigliatura meccanica: una volta essiccati, gli steli vengono portati negli impianti di stigliatura. Qui passano attraverso rulli e frantumatori che rompono lo stelo e separano le fibre lunghe (più resistenti, impiegate per tessile, biocompositi, materiali tecnici) dalla parte interna, più friabile: il canapulo

  • Pulizia e selezione: dopo la frantumazione, il canapulo viene setacciato e pulito dalle polveri, quindi classificato per granulometrie diverse, in base all’uso finale: più grossolano per mattoni, biomattoni e blocchi da costruzione, più fine per intonaci e malte isolanti, extra fine per miscele leggere e per pannelli traspiranti

Produrre canapulo per la bioedilizia: un'opportunità per la filiera

Produrre canapulo destinato ai mattoni di canapa è una grande opportunità per la filiera perché trasforma un materiale spesso considerato secondario in una risorsa ad alto valore aggiunto. La bioedilizia, infatti, richiede volumi costanti e programmabili, molto più stabili di altri segmenti più volatili del mercato della canapa. Questo significa che agricoltori e trasformatori possono contare su una domanda prevedibile e su prezzi più equilibrati.

La filiera agricola ne beneficia anche dal punto di vista strutturale: il canapulo è un materiale che premia la filiera corta. Riduce i costi di trasporto, spinge alla creazione di centri di stigliatura locali e genera nuove opportunità di lavoro sul territorio.

In più, la bioedilizia è uno dei settori più sostenuti dalle politiche europee sulla decarbonizzazione. Questo significa accesso a fondi dedicati, strumenti di sostegno e un’attenzione istituzionale crescente verso i materiali naturali. Una dinamica che rafforza anche la canapa come coltura industriale, rendendo l’intera filiera più solida e competitiva.

Il biomattone di Tecnocanapa: un esempio virtuoso

Per capire meglio che cosa significhi utilizzare il biomattone nella pratica e quali prospettive apra per la filiera della canapa, nel nostro articolo pubblicato su Mondo Agricolo abbiamo intervistato Paolo Ronchetti, direttore commerciale e marketing di Senini Srl, azienda che con la linea Tecnocanapa è tra le realtà più avanzate in Italia nella produzione di materiali biocompositi in canapa e calce.

Ronchetti ci ha raccontato come la missione dell’azienda sia quella di riportare l’edilizia al suo ruolo originario: creare edifici salubri, efficienti e in equilibrio con l’ambiente. Il Biomattone®, spiegava, oggi ha un costo paragonabile alle soluzioni tradizionali, ma con un vantaggio evidente nelle prestazioni: migliore comportamento termico, controllo dell’umidità, comfort abitativo più elevato e un contributo concreto alla decarbonizzazione del settore edilizio.

Un aspetto particolarmente interessante riguarda il futuro: secondo Senini Srl, nei prossimi 10–15 anni il Biomattone® potrebbe diventare più economico dei materiali minerali e sintetici. Il motivo? La crescita della filiera italiana della canapa industriale e il fatto che il ciclo produttivo del biomattone non subisce gli aumenti dei costi energetici che colpiscono invece molti materiali tradizionali.

Anche Ronchetti ha sottolineato anche come l’edilizia in canapa stia creando nuove opportunità professionali per progettisti, tecnici, imprese e investitori immobiliari, aprendo un mercato in cui efficienza, salubrità e sostenibilità diventano reali fattori competitivi.

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