Il CBD risulta nelle analisi della patente?

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Per via della sua struttura molecolare, il CBD (cannabidiolo) non dovrebbe essere rilevato nei test antidroga standard, che si concentrano invece sulla ricerca del THC (tetraidrocannabinolo). In ogni caso però, alcuni test potrebbero essere particolarmente sensibili e dare dei falsi positivi. Per questo motivo potrebbe essere molto utile avere con sé una documentazione clinica a supporto dell'uso terapeutico degli estratti di canapa.

Nuovo codice della strada 2024: cosa cambia?

La recente Riforma del Codice della Strada, approvata in Senato il 20 novembre 2024 con 83 si, 47 no e un astenuto tocca diversi punti del codice della strada, tra cui la guida sotto l'effetto di stupefacenti, compresa la Cannabis contenente THC.

Guidare sotto l’effetto di stupefacenti, THC compreso, è già considerato un reato, con conseguenze gravi come il ritiro della patente, sanzioni pecuniarie e penali, e il possibile sequestro del veicolo. L’articolo 187 del Codice della Strada disciplina la guida sotto sostanze stupefacenti, richiedendo però che sia accertata non solo la positività del conducente ai test, ma anche che l’assunzione sia avvenuta in concomitanza o poco prima di mettersi alla guida. Le forze dell’ordine devono quindi dimostrare sia lo stato di alterazione psicofisica che l’effettiva assunzione di sostanze.

Come ricorda anche il Post invece, con la riforma che entrerà in vigore nei prossimi mesi, viene eliminata la necessità di dimostrare uno stato di alterazione per sospendere la patente in caso di consumo di sostanze stupefacenti, compreso il THC. Quindi non importa che non si stia consumando Cannabis alla guida o che il THC sia stato usato nei giorni precedenti. Sarà sufficiente un risultato positivo al THC, che però, a seconda del metabolismo individuale, può necessitare anche di più di un giorno per essere smaltito, per il ritiro della patente.

Codice della Strada: circolare 11 aprile 2025

Con una circolare dell' 11 aprile 2025, il Ministero dell’Interno insieme al Ministero della Salute ha introdotto delle linee guida per uniformare le modalità degli accertamenti tossicologici. Il principio introdotto dalla circolare è il seguente: non è sufficiente dimostrare che il conducente abbia assunto una sostanza vietata, ma occorre verificare che l’assunzione sia avvenuta in stretta prossimità temporale con la guida, in modo tale da influenzarne ancora le capacità.

La circolare precisa che l’alterazione psicofisica dovrebbe essere accertata tramite:

  • la valutazione del comportamento tenuto al momento del fermo (confusione mentale, difficoltà motorie, sguardo alterato)
  • test preliminari specifici (camminata, equilibrio, reattività)
  • accertamenti clinici e tossicologici solo in caso di sospetto concreto

Per quanto riguarda le analisi, viene escluso l’utilizzo delle analisi delle urine, giudicate inaffidabili perché in grado di restituire positività anche a distanza di giorni o settimane. L’accertamento dovrà basarsi su sangue e saliva, perché secondo i ministeri, le sostanze restano rilevabili in questi fluidi solo per alcune ore, periodo durante il quale possono ancora produrre effetti sull’abilità alla guida.

Se eseguiti correttamente dalle forze dell’ordine, i test preliminari potrebbero essere realmente utili a stabilire la reale capacità del conducente di stare alla guida, così da evitare ulteriori accertamenti in caso di mancato pericolo.


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Cosa dice la legge su chi usa la cannabis terapeutica?

La nuova norma, che non distingue tra uso ricreativo e uso terapeutico, rischia di penalizzare ingiustamente i pazienti che usano cannabis terapeutica, compromettendo la loro possibilità di condurre una vita normale, inclusa la libertà di guidare per necessità personali o mediche.

Elisabetta Biavati , presidente nazionale dell’Associazione Pazienti Cannabis Medica, ha manifestato una profonda preoccupazione per le conseguenze che le nuove disposizioni del Codice della Strada possono avere sulla vita quotidiana dei malati. L’associazione ha sollecitato un intervento urgente che introduca una distinzione normativa chiara, in grado di tutelare i diritti di chi assume cannabis su prescrizione medica. 

Proprio grazie alla mobilitazione di associazioni di pazienti, il Ministero dei Trasporti ha  dichiarato che per i pazienti che utilizzano cannabis a scopo medico, non è previsto un divieto esplicito di guida e aveva annunciato di stare lavorando alla circolare che avrebbe chiarito i comportamenti da adottare con chi utilizza farmaci, inclusi i cannabinoidi.

La circolare dell’11 aprile, infatti, parla anche dei pazienti che assumono medicinali, compresa la cannabis terapeutica. Le indicazioni però sono piuttosto limitate: gli operatori di polizia sono invitati semplicemente a riportare nel verbale eventuali farmaci dichiarati dal conducente o documentati da certificazioni mediche presentate al momento del controllo. Queste informazioni potranno rivelarsi utili in fase di analisi approfondite, per interpretare correttamente i risultati degli esami tossicologici di secondo livello. In pratica, se il conducente non è ritenuto in grado di guidare, dopo un test salivare positivo vengono prelevati due ulteriori campioni, che vengono analizzati successivamente. Nell’attesa, di circa dieci giorni, la patente può comunque essere sospesa in via cautelativa, a discrezione dell'operatore di polizia.

In caso di fermo e positività al test, è importante in ogni caso dimostrare che si sta assumendo cannabis terapeutica su prescrizione medica. Sarà perciò fondamentale avere sempre a portata di mano una copia della prescrizione e dei documenti che attestino diagnosi e terapia.

Come i test antidroga rilevano il THC

I test antidroga individuano il THC e il suo metabolita principale, il THC-COOH che può rimanere nel corpo anche dopo che il THC attivo è stato metabolizzato. Il risultato è positivo se le sostanze superano una soglia chiamata cut-off, diversa a seconda del tipo di test e della sensibilità dell’esame.

  • Tamponi salivari: tracce rilevate fino a 24-48 ore, utile per controlli stradali. Soglia: 10 ng/ml

  • Analisi delle urine: rileva THC-COOH per 3-15 giorni (fino a 4 settimane per consumatori frequenti). Soglia: 50 ng/ml

  • Analisi del sangue: THC attivo rilevabile solo per poche ore, THC-COOH fino a una settimana. Soglia: 2 ng/ml

  • Analisi del capello: rileva il THC fino a 90 giorni, ma è meno comune

Per quanto riguarda le analisi della patente, si procede solitamente con i tamponi salivari e come abbiamo visto, a partire dall'attuazione della riforma, il test potrà essere effettuato anche su chi è perfettamente lucido e non dà alcun segno di alterazione psicofisica.

Come vengono effettuati i test?

A partire dalla Circolare dell’11 aprile 2025 la procedura dovrebbe iniziare con dei test preliminari (comportamento, postura, camminata, equilibrio) volti a determinare la lucidità o l’eventuale stato di alterazione del paziente.

Si procede poi con dei test salivari rapidi effettuati direttamente sul luogo del controllo, spesso tramite dispositivi portatili che consentono una valutazione immediata della possibile presenza di sostanze nel corpo del conducente. Qualora i risultati dei test rapidi risultino positivi si passa a esami dettagliati condotti in strutture sanitarie specializzate. In queste sedi, vengono analizzati campioni di sangue o altri fluidi biologici, come le urine, per escludere falsi positivi e confermare definitivamente l’assunzione di sostanze determinando con precisione il tipo di sostanza e la quantità rilevata. 

I test delle urine sono ancora validi?

La Circolare dell’11 aprile 2025 stabilisce che solo il sangue e il fluido orale possono essere usati per dimostrare l’effetto di stupefacenti al momento della guida. Le urine, infatti possono rivelare un’assunzione avvenuta giorni prima e quindi non rilevante per la sicurezza stradale. Sfortunatamente però, diverse ricerche hanno evidenziato positività ai test salivari ben oltre le poche ore: fino a oltre 22 ore per il THC, fino a 25 per gli oppiacei e oltre 31 per la cocaina.

Cosa posso fare in caso di positività ai test?

Se si risulta positivi al THC o ad altri stupefacenti durante un controllo occorrerà dimostrare che l’assunzione è avvenuta per scopi terapeutici. Dovrai quindi fornire tutti i documenti utili allo scopo, prescrizioni mediche, documenti diagnostici e qualsiasi altro documento a tua disposizione. Potrai fare ricorso al giudice di pace entro 30 giorni dall'avvenuta sanzione e la tua difesa potrebbe richiedere delle contro analisi scientifiche, purtroppo spesso molto costose, per dimostrare che l’uso della sostanza non ha compromesso la guida.

Falsi positivi: i limiti dei test salivari

Secondo il Manuale MSD, i test tossicologici utilizzati dalle forze dell' ordine per rilevare le droghe possono essere inattendibili e generare falsi positivi, attribuibili a determinati alimenti o farmaci. Ad esempio, i semi di papavero possono influire sui test per oppiacei, mentre medicinali comuni come la pseudoefedrina (per il raffreddore), antidepressivi triciclici e quetiapina possono simulare la presenza di anfetamine. Anche l'ibuprofene, un antidolorifico ampiamente utilizzato, potrebbe generare esiti falsi positivi per la cannabis. Questo tipo di errori evidenzia purtroppo i limiti degli attuali strumenti di screening.

Codice della strada: ultime notizie 2025

A breve la Corte Costituzionale sarà chiamata a pronunciarsi sulla legittimità della riforma del Codice della strada. Al centro della questione proprio le nuove disposizioni che riguardano la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, accusate di poter violare i principi della Costituzione.

Tutto è partito lo scorso 8 aprile, quando la giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pordenone, Milena Granata, ha accolto l’istanza presentata dalla Procura e ha rimesso alla Corte una questione di legittimità costituzionale sul nuovo articolo 187 del Codice della strada. Ora sarà la Consulta a dire l’ultima parola.

A Giugno, uno dei primi casi in Piemonte riportato da La Stampa: ad Asti un motociclista è risultato positivo alla cannabis dopo un incidente e si è visto sospendere la patente. L’uomo ha presentato ricorso e il tribunale gliel’ha restituita, stabilendo che al momento dei fatti era perfettamente lucido.

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Dieci regole d'oro per chi guida

Dopo avervi informato sulle questioni più importanti dell’argomento, concludiamo questo articolo promuovendo una guida sicura e responsabile e condividendo con voi le Dieci regole d’oro per chi guida 

  • Non guidare sotto l’effetto di alcol o sostanze.
  • Allaccia sempre la cintura di sicurezza.
  • Rispetta i limiti di velocità.
  • Non utilizzare il telefono mentre sei al volante.
  • Fermati in caso di stanchezza.
  • Controlla regolarmente il tuo veicolo.
  • Dai la precedenza ai pedoni e ai ciclisti.
  • Osserva le regole della segnaletica stradale.
  • Mantieni la distanza di sicurezza.
  • Sii prudente e rispetta gli altri utenti della strada.
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