Diversi studi hanno evidenziato che il CBD interagisce con il sistema endocannabinoide, riuscendo così a modulare positivamente alcuni processi cognitivi, come la memoria e la capacità di concentrazione.
Come interagisce il CBD a livello neurologico e che effetti ha sulla memoria?
Innanzitutto l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato un report sul profilo di sicurezza della cannabis, con cui ha fatto il punto dell’attuale stato della ricerca scientifica in materia. Secondo il report, in generale il CBD comporta un rischio per la salute prossimo allo zero e una serie di benefici sempre più riconosciuti dalla medicina.
Il CBD può interferire con alcuni processi cognitivi come la memoria e la capacità di concentrazione, grazie alla sua interazione con determinati recettori presenti all'interno del sistema endocannabinoide.
CBD e memoria: che cosa dicono gli studi
Secondo uno studio su cannabis e memoria, il cannabidiolo (CBD) è una molecola che ha un potenziale significativo nel funzionamento della memoria soprattutto in condizioni di paura. In particolare lo studio suggerisce che quando il CBD è stato somministrato dopo un'esperienza spaventosa, ha in qualche modo ostacolato il processo di consolidamento della memoria legata a quel momento di paura, aiutando quindi a limitare il ricordo negativo dell'evento traumatico e a prevenire la formazione di ricordi spaventosi. Questo meccanismo rende il cannabidiolo particolarmente utile a chi soffre di disturbo post traumatico da stress ma suggerisce anche che sia in grado di influenzare positivamente la memoria.
Un altro studio ha indagato gli effetti del CBD sulla memoria episodica verbale in 39 giovani soggetti sani. Dopo aver imparato 15 nomi, i partecipanti hanno ricevuto una volta una singola dose di cannabidiolo e una di placebo. Durante il test, il cannabidiolo ha migliorato le prestazioni della memoria episodica verbale senza alcun impatto negativo sulle funzioni cognitive di base.
Nel 2016, un’equipe della Society for the Study for the Addiction ha presentato i risultati – particolarmente interessanti – di uno studio che ha voluto indagare esplicitamente come il CBD possa esercitare un’azione sulle capacità di memorizzare ed elaborare un ricordo.
Nel caso specifico, il CBD è stato in grado di attenuare il senso di “gratificazione” generato da sostanze che causano una dipendenza, grazie a un’azione sulla memoria contestuale: la capacità di ricordare la fonte e le circostanze di uno specifico evento.
Lo studio ha spinto altri gruppi di ricerca a investigare le potenzialità del CBD come possibile terapia per indebolire le memorie contestuali associate all’abuso di droghe.
La ricerca medica sugli esseri umani è, per forza di cose, molto più complessa e al momento i primi, incoraggianti, risultati necessitano di maggiori conferme sul potenziale benefico del CBD nella lotta contro le dipendenze.